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La Piccionaia ricerca 5 giovani per produrre “Narrazioni di Futuro”

La Piccionaia è alla ricerca di giovani dai 15 ai 18 anni per realizzare un workshop di 5 giorni (4 ore al giorno) dal 1 al 5 luglio dalle ore 11 alle ore 15 al Polo Giovani B55 di Contrà Barche

Lo scopo del laboratorio è produrre delle “narrazioni di futuro”. Possono essere scritte, dette, cantate, agite, disegnate, suonate, registrate (suono), filmate.
Questi materiali saranno il punto di partenza per la creazione dello spettacolo EUTOPIE (titolo provvisorio), ma non necessariamente confluiranno nello spettacolo finito.

Modalità di lavoro:
Vogliamo creare un gruppo di lavoro solido formato da ragazzi adolescenti che scelgono di lavorare con noi.
Con i partecipanti, metteremo all’opera un dispositivo di scrittura creativa e improvvisazione, che contempli l’uso della penna, del corpo, della voce e dello spazio, ma anche di oggetti d’uso quotidiano come lo smartphone.
A partire dalle domande: “Come ti immagini tra 30 anni? Come sarà la tua vita?”, chiederemo ai ragazzi di comporre dei testi a cui poi andranno a dar voce e corpo nella cornice protetta del laboratorio.
Non è necessaria nessuna competenza specifica, letteraria o meno, né alcuna tecnica. É richiesta una grande curiosità, ma non sarà imposto nulla ai partecipanti.
Questa tecnica di scrittura personale e collettiva, che si evolve ogni giorno in funzione delle relazioni tra i partecipanti, deriva dalla pratica del drammaturgo francese Pascal Rambert, di cui  i componenti della compagnia DoYouDada sono stati allievi alla Biennale di Venezia.
I materiali raccolti poi serviranno da traccia per realizzare una primissima presentazione aperta al pubblico in forma di installazione sonora il giorno sabato 27 luglio presso il giardino del teatro Astra durante il festival Terrestri d’Estate.

Questo il tema del progetto:
Come sarà il mondo tra 30 anni? Come sarà la tua vita? È quello che vogliamo chiedere agli adolescenti di oggi. Incontrarli, parlare con loro e chiedergli di immaginare. Scrivere, se possibile. Oppure anche solo parlare, davanti ad una telecamera, una webcam o un telefonino. Raccontarsi, così a pelle, come si vedono nel prossimo futuro. E come vedono il mondo che li accoglierà.
Ognuno di loro ha delle idee sul proprio presente, e delle aspettative sul proprio futuro. Dei sogni. Delle speranze. Ognuno di loro ha un potere immaginativo fondato sulla propria cultura e identità, che noi vogliamo far emergere e utilizzare come materia per una performance teatrale. Distopie o Eutopie, vogliamo portare in scena delle visioni di futuro, per capire meglio il nostro presente. E soprattutto, per incitare all’azione.
Le finzioni che costruiamo, e alle quali crediamo, modificano l’esistente, le nostre azioni, la nostra vita. E quindi, il nostro futuro. Il fiorire delle distopie nel nuovo millennio è legato all’evoluzione sempre più caotica della nostra società. Eppure, a forza di immaginarci un futuro peggiore del presente, finiremo per renderlo tale. Dobbiamo quindi fare uno sforzo d’immaginazione, e provare a scrivere di tutti i futuri possibili. Perché solo raccontandoceli, li renderemo reali.

Questo è un contributo video di Giulio Boato che aiuta a chiarire meglio cosa chiediamo:

Video

E’ possibile iscriversi fino a mercoledì 26 giugno, inviando il modulo compilato a info@teatroastra.it.

Modulo di adesione

Per informazioni Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza, tel. 0444 323725 | info@teatroastra.it

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